social media manager famosi

COME I SOCIAL MEDIA MANAGER POSSONO SPRECARE IL TUO BUDGET



Se stai pensando di destinare un po’ di budget a un social media manager che pubblica post sulla pagina
féisbuc, e che questo serva alla tua azienda…

…capisco perché. Ma credimi,

Stai per spendere i tuoi soldi in ARIA FRITTA, mascherata da strategia che alla lunga non ti porterà denaro. 


Un esempio:

Ultimamente va di gran moda il cosiddetto “instant marketing”, cioè cavalcare qualsiasi notizia di attualità per agganciare un qualsiasi messaggio ironico, per raccogliere interazione con chi segue il tuo profilo.

Se poi la notizia non è pertinente all’azienda, che importa.  

Prendiamo un post a caso, pubblicato dall’agenzia funebre Taffo nei giorni dopo l’annuncio del divorzio Totti-Blasi.

Tieni conto che er divorzio de Roma teneva banco su tutti i media nei giorni in cui ho scritto questo articolo.

Ecco come il social media manager dell’agenzia funebre Taffo cavalcava il gossip:

social media manager famosi

1 singolo post  >  33.076 reazioni, 941 commenti, 1849 condivisioni.

Magari ti vien da dire “eh, li
vorrei pure io questi numeri”


Potresti pensare che tutta questa visibilità si trasformerà – in un modo o nell’altro – in fatturati o opportunità per la tua azienda. 

Questo non accadrà, ma non posso biasimarti. 

Sono anni che si fa un gran parlare dei social media manager e dei commenti, delle interazioni, di engagement, di intrattenere le persone…eccetera.

E questo ha distorto la realtà, che è ben diversa. 

Infatti l’effetto che ha questo tipo di “comunicazione” sulle vendite è ZERO. 

Intendo: zero nel breve, zero nel medio e zero nel lungo periodo.

Non c’è nemmeno bisogno dei DATI – che ti mostrerò tra poco – per provarti quello che dico. Basta che guardi i commenti

–  il post
caso marketing taffo
i commenti

social media manager taffo

Ecco cosa succede qui.

È tutta una pantomima dove una finta stagista finge di aver cancellato il post sul gossip Totti-Blasi, così da accendere una “gara di solidarietà” per avere un aiuto a raggiungere montagne di like.

E la gente “la aiuta”.

E l’ironia si spreca, domina incontrastata.

Molto divertente: ma cosa c’entra
tutto questo con i funerali?

NULLA. 


I 33.000 che hanno messo like prenoteranno il loro funerale? Ne dubito.

Nel momento tragico della morte di un loro caro, 941 persone andranno da Taffo perché si sono divertite su Facebook? Mi dispiace, no.

Io non lo farei mai, e credo nemmeno tu, per un motivo molto semplice:


Nessuno, NESSUNO compra perché qualcuno lo fa ridere,
o versare una lacrimuccia di commozione


Men che meno se si parla di funerali.


Tornerò su questo concetto tra un attimo, e ti dimostrerò che queste non sono opinioni….dando la parola ai fatturati di Taffo.

Che almeno una cosa sensata la fa: parla del suo prodotto, anche se molto alla lontana.

A volte, il social media manager di Telepass non si prende nemmeno il disturbo: 

social media manager famosi

Un “sondaggio” senza senso con tanti like e tantissimi commenti ti spingerebbe mai ad installare un dispositivo per saltare la coda al casello autostradale?


Se stai pensando di no, sono d’accordo.

Non serve un genio per capire che intrattenendo le persone con aspirina e zerinol non si vendono Telepass.

Si parla del niente, figuriamoci se di questo passo ti convincono ad abbonarti ai loro servizi. 
 
Infatti a tanti utenti con problemi reali girano le balle:

social media manager famosi

Oppure possiamo parlare del grande genio di Unieuro (parole non mie) che nasconde i prodotti e i prezzi oggetto delle promozioni tra scherzi vari da aperitivo.

social media manager famosi

Questi post teoricamente dovrebbero portare ad acquistare una piastra per capelli scontata, ma la descrizione del prodotto è scritta su fondo colorato, in bianco.

Che è la cosa meno assurda di questo post.

Se il suo scopo è promuovere lo sconto su una piastra per capelli, perché viene associata a un prodotto “unto” come il kebab?

Perché il prezzo – cioè l’oggetto della promozione – è pubblicato in bianco su un fondo chiaro così da renderlo quasi illeggibile?
 

Si direbbe che l’ironia è più importante di qualsiasi cosa.

Ma faresti lo stesso per far sapere ai tuoi clienti che possono comprare i tuoi prodotti o servizi a meno soldi del solito?

Non c’è bisogno di commentare.

Avrai notato che ho posto sempre più o meno la stessa domanda: quanto ha venduto secondo te questo “marketing”?

Se stai pensando zero, sono nuovamente d’accordo.

O al massimo, poco. 

Tornando alle bare più allegre del web…

…affideresti il funerale della persona che ami di più al mondo
a un pagliaccio?

 

Sto immaginando cosa farei se mia moglie o uno dei miei figli se ne andasse.

Penso a quanta voglia avrei di organizzare il funerale in questa situazione terribile, e solo l’idea mi dà il voltastomaco. 

Vorrei veramente rivolgermi a dei burloni perché scherzano ogni giorno su bare e seppellimenti vari?

NO! Avrei bisogno di qualcuno che mi rassicura, che mi guida in questa incombenza pietosa e di una spalla affidabile su cui contare!

Se la pensi come me, stai cominciando a capire:

I social media manager ti vendono a caro prezzo la loro comunicazione ironica come se fosse “efficace”, ma nessuno compra perché sei carino e simpatico

Questa è un’assurdità gigantesca.

Per comprare – pensaci – hai bisogno che qualcuno ti spieghi cosa può fare il suo prodotto/servizio per te.

Hai bisogno che qualcuno risolva le tue obiezioni, e di essere rassicurato sul fatto che stai facendo la scelta giusta. No?

Altrimenti il venditore più bravo sarebbe quello che racconta le meglio barzellette. 


Si tratta dell’abc. Se la tua azienda fa tutto questo, vende il suo prodotto e sta in piedi.

Altrimenti no.

Ma trasportiamo pure i post “carini” nella tua vita di tutti giorni:

Immagina di essere di fronte a un potenziale cliente che finalmente ti ha concesso un appuntamento.

Lui è a un capo del tavolo, tu siedi all’altro.

È la tua occasione per dimostrargli che può fidarsi di te.

Ma invece di spiegargli perché il tuo prodotto è adatto a lui…

…tiri fuori le foto dei tuoi gattini appena nati e un video di Checco Zalone per fargli capire che sei una persona simpatica e di cuore, e speri di chiudere il contratto

E dopo non gli fai nemmeno un’offerta, saluti e te ne vai, senza mandargli uno straccio di preventivo, niente.

Il potenziale cliente farebbe un sorriso, si ricorderebbe di te come quel tipo simpatico e un po’ fuori di testa, ma rimarrebbe potenziale

Senza diventare cliente.

Sono sicuro che non ti comporteresti MAI così.

Permettimi, 

Questo è esattamente quello che fanno i social media manager di Taffo, Telepass, e Unieuro nei post che hai visto sopra. 


Questi signori si guardano bene dal parlare del prodotto.

Non mostrano come, per chi e perché funziona.

Non aiutano chi legge a capire se, come, quando e perché il prodotto va bene per loro.

E cosa puoi ottenere con gli sforzi di questi “professionisti”?

Quello che otterrai sono 5 secondi di divertita
attenzione – se va bene – oppure confusione e
arrabbiature. Ma NON vendite

Otterrai una reazione emotiva, simpatica e ironica che ti è utile come quello che hanno pubblicato.

Cioè zero.

Infatti, i socialmidiameneger non parlano MAI di clienti acquisiti, vendite, fatturati, cioè di risultati.

Blaternao di engagement, appeal, brand awareness, unità della community.

Tutti concetti che NON SONO MISURABILI.

Quello che possono misurare sono solo le interazioni, i like, i commenti.

Con cui – per definizione – non puoi pagare gli stipendi, visto che il tuo lavoro è far quadrare il bilancio, e non divertire un sacco di fan che non ti sganciano una lira.

Prova a pagare un fornitore con interazioni e commenti, zio canaglia, e poi vedi dove ti manda!

Purtroppo questa assoluta inutilità è la parte migliore di tutta la faccenda.

Queste aziende socialissime – nel momento in cui scrivo – sono seguite da social media manager di agenzie web molto in voga.

Che si stanno facendo pagare cifre da capogiro.

Non parlo di 500 euro al mese.

Molto, MOLTO di più.

E uno, quello di Taffo, è pure diventato una “star”, che ha vinto vari premi e onorificenze.

È questa la parte peggiore:


Sfruttando la notorietà costruita sulle spalle delle aziende a cui hanno dato “visibilità”, questi signori stanno insegnando a  generazioni di “professionisti” a usare i loro metodi 


Non è uno scherzo.

Siccome non avevano fatto abbastanza, ora sono diventati docenti.

Ecco un estratto della pagina di vendita di un corso per diventare “più virali di un virus”, sponsorizzato dal social media manager di Taffo.

Guarda un po’ chi c’è con lui:

social media manager famosi

Forse Unieuro e Telepass possono permettersi di perdere soldi in questo nonsenso.

– soldi che finiscono in un buco nero senza rivedere mai più la luce, e se qualcuno di questi tornerà da una galassia lontana NESSUNO lo saprà – 

Sicuramente tu non puoi permetterti di donare decine di migliaia di euro l’anno a social media manager che ti rendono simpatico senza farti incassare. 


Proprio come Taffo. 


“Ma come… Taffo non è diventata la più grande impresa funebre d’Italia grazie al suo social media manager geniale??”

Come promesso,
ecco i dati di Taffo.


Se il nome non ti dice nulla, due note veloci sull’azienda.

Esiste dal 1940, quindi sembrerebbe solida.

È un’agenzia funebre che pubblica post ironici in tema morte dal 2015, che le hanno dato parecchia notorietà.

social media manager taffo


Quindi se prendiamo, chessò, il periodo 2013-2016 dovremmo vedere un’impennata di fatturati in corrispondenza della svolta social.

Ah, no.

Ecco cosa dicono i bilanci di Taffo Funeral Services srl a proposito di Fatturato, Margine Operativo Lordo e Utile:

social media manager taffo

Come puoi vedere hanno perso un terzo del fatturato, in 3 anni. 


Nel triennio 2018-2020 (mentre scrivo il 2021 non è ancora disponibile) sembra si siano un attimo ripresi. Sembra…

Fatturato in crescita: 4.5 milioni, 5.5 milioni, 6.2 milioni.
Margine in picchiata: 13.5%, 9.5%, 8.5%.

Ma margini e utili sono indicativi, visto che si possono “pilotare” per non lanciare soldi in pasto allo Stato.

Concentrati sull’unico dato oggettivo:

Nell’ultimo decennio il fatturato di Taffo ha sempre oscillato tra i 4 e i 6 milioni, indipendentemente dalla svolta “social”.


Cosa ci insegna tutto ciò?

L’attività del socialmidiameneger più osannato del decennio…

L’umorismo pungente e dissacrante che cavalca il gossip e le news generaliste, come i surfisti fanno con le onde…

non ha influito minimamente sui fatturati e sull’andamento dell’azienda!

Anzi, nel primo periodo sembra proprio sia accaduto il contrario.

Lo stesso Giacomo Taffo ha affermato in un’intervista:

“Siamo arrivati anche in Inghilterra, ma questo accadeva da sempre. Siamo
tanto conosciuti fuori dalla nostra zona, ma ti direi una bugia se ti dicessi
che abbiamo incrementato il lavoro oltre i nostri confini grazie alla pubblicità”


Oh yes.


Perché? 

I social network gestiti con umorismo, coccole e buoni sentimenti FINE A SÉ STESSI sono in grado di influire sul tuo fatturato come Checco Zalone è in grado di vincere l’Oscar. 

Non parli del tuo prodotto, non spieghi nulla?

Gnente schei! 

Scusa la franchezza da padovano. 


Può sembrare che con questa sfuriata io ce l’abbia con Taffo & Co. 

Manco per idea.

Ce l’ho con chi ha creato, diffuso e alimentato il mito che per vendere tu debba risultare simpatico e coccoloso sui social.

Se non l’hai capito, sono fortemente in disaccordo. 


Diciamola meglio:

L’unico marketing che funziona per la tua azienda, cioè che porta clienti, vendite, fatturati e margini, è quello che:

  • dà alle persone ottimi motivi per leggere ciò che scrivi, perché parla sempre di come si risolvono i loro problemi. 

Insomma, è coerente col tuo prodotto. 

  • Fa capire alle persone come, quando e perché devono preferire TE alla concorrenza. 

In pratica, ti differenzia dai tuoi competitor

  • Crea dei percorsi per comprare da te, comprare subito, continuare a comprare, e consigliare i tuoi prodotti ad altri. 

In una parola, è concentrato a vendere.

I social network sono SOLO un megafono per aumentare la portata del tuo messaggio di marketing.

Cioè tutto quello che Taffo – guarda caso – non fa. 

Ecco perché affidarti a un social media manager che pubblica scherzi da prete non è la strada da seguire, se hai a cuore il futuro della tua azienda. 

Fa intrattenimento fine a se stesso, e i conti non tornano. 

Ora…come si puoi fare? Ci pensi tu mentre reggi la baracca sulle spalle?

Guarda un po’, è quello che in Marketing Performance facciamo tutti i giorni.

Se quello che hai appena letto non ti piace, anche se è basato sui numeri e non sulle favolette, e vuoi i tuoi social belli…allora non facciamo per te.

Non sfiorare nemmeno il link qui sotto.  

In caso contrario puoi prenotare una chiacchierata informale qui sotto, e capiremo se, come, perché e quando potremmo lavorare insieme.

Ovviamente non posso fare previsioni, ma questo mi sa che l’hai capito di già. 

Ti prometto concretezza, senza passare per battutine e scherzetti. 

A presto, 

Massimo Romanello

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